Pavol Janik

1956 / Bratislava

New York (Italian)

In uno specchio orizzontale
della baia raddrizzata
le punte di una città quadrata
accoltellano direttamente il cielo stellato.

Nello sfavillante mare di lanterne
provocanti guizzano le barche
splendidamente tremano
sulle tue gambe irrequiete
nuotando nel punto più basso
di un serale abito di broccato.

All'improvviso siamo persone scomparse
come aghi su una stagnola.

Qualcosa prendiamo di persona-
grandi limousine,
scoiattoli che fanno la muta in central Park
e il corpo di metallo di una libertà morta.

A New York soprattutto sta diventando buio…

La brillante oscurità s'accende.

La lussuria della grande città dalle mille braccia
scrive ogni sera sulla luccicante superficie dell'acqua
il messaggio di Einstein sulla velocità della luce.

E ancora prima del crepuscolo lo schermo d'argento
del cielo di New York s'inonda
con ettolitri di sangue di Hollywood.

Dove arriva l'impero di vetro e marmo?
Dove puntano i sottili missili dei grattacieli?

Dio compra un hot dog
in fondo alla strada del sessantesimo piano.

Dio è nero
e ama il grigio del tangibile.

Suo figlio è nato
in una scatola di cartone
del più recente tipo di schiavo.

Translated into Italian by Luciana De Palma
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